Il Consiglio europeo di Göteborg del 15 e 16 giugno 2001 ha posto il riequilibrio fra modalità di trasporto al centro della strategia per lo sviluppo sostenibile.
Il trasporto stradale europeo assorbe il 74,7% del mercato del trasporto merci, quello ferroviario il 13,4%, quello per vie navigabili il 6,8% e quello attraverso pipeline il 5,1%. Ferrovia, pipeline e vie navigabili rappresentano oggi un quarto del traffico merci ma il loro sviluppo può essere ulteriormente incrementato dalla loro reciproca integrazione.
L’eccessiva incidenza del trasporto su strada aumenta la minaccia di una paralisi dell’intero sistema dei trasporti europeo.
La Commissione europea intende frenare tale tendenza attraverso una politica tesa a:
- rilanciare il trasporto ferroviario
- promuovere i trasporti marittimi e fluviali
- incentivare l’intermodalità.
Libro Bianco del 12/9/2001
Il 12 settembre 2001, la Commissione ha presentato il Libro Bianco “La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”, un documento che propone soluzioni alle criticità del sistema dei trasporti e individua azioni per darvi seguito.
Il Libro Bianco si pone tre obiettivi:
- gestire la crescita della domanda di trasporto
- separare l’aumento della domanda di mobilità dallo sviluppo europeo, così da ridurre i costi sociali del trasporto pur salvaguardando la competitività economica dell’Unione
- incentivare l’impiego delle modalità di trasporto meno utilizzate.
E propone tre strumenti per perseguirli: 1. modificare la ripartizione modale di lungo termine 2. eliminare i colli di bottiglia e combattere la congestione stradale 3. collocare gli utenti al centro della politica dei trasporti.
Quello proposto è un vero e proprio piano d’azione, volto a migliorare le prestazioni dei trasporti europei in termini di qualità e grado di sicurezza.
Calibrare la politica europea dei trasporti in base alle domande e alle esigenze dei cittadini dell’Unione è l’obiettivo della Commissione europea per il prossimo decennio.
Con l’adozione del Libro Bianco, la Commissione pone le esigenze degli utenti al centro della propria strategia e individua un complesso di sessanta misure, tra cui il Programma Marco Polo.
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